SETTENOVE EDIZIONI

by Claudia Fulvi

Una casa editrice “fuor di parentesi”

Oggi voglio parlarti di una casa editrice marchigiana che da tempo abita la mia libreria, ma che dal mese scorso ha colonizzato anche pensieri e comodino.
Ho conosciuto l’anima di Settenove, Monica Martinelli, qualche settimana fa, in un incontro di Nati per Leggere alla libreria Mondadori di San Benedetto del Tronto.
Il suo sorriso aperto e gli occhi pieni di luce danno subito il senso del desiderio di colmare distanze ed ostacoli, che è il motore propulsore di questa casa editrice di Cagli (PU).
Settenove è un’avventura e una scommessa gentile che lotta a viso aperto (e colorato) su temi forti.
La sua Mission riguarda la prevenzione di ogni forma di discriminazione e violenza di genere, nell’intento di arrivare prima di preconcetti e sovrastrutture (mentali e culturali) su cui andranno ad appoggiarsi e chiedere asilo il nostro modo di camminare per il mondo ed incontrare l’Altro.
Lo fa in una maniera vivace e garbata, attraverso la letteratura.
Settenove porta avanti il suo credo e le sue battaglie attraverso uno degli strumenti più potenti che abbiamo a disposizione: il libro.
Tra i diversi strumenti dell’uomo, il più stupefacente è, senza dubbio, il libro. Gli altri sono estensioni del suo corpo. Il microscopio, il telescopio, sono estensioni della sua vista; il telefono è estensione della voce; poi ci sono l’aratro e la spada, estensioni del suo braccio. Ma il libro è un’altra cosa: il libro è un’estensione della memoria e dell’immaginazione.
da J. L. Borges, Oral, Roma, Editori Riuniti, 1981, trad. it. A. Morino
Le parole danno forma e sostanza ad emozioni e vissuti, attraverso lettura e narrazione “facciamo le prove” e ci raccontiamo chi siamo e dove vogliamo andare.
Insieme a Monica abbiamo sfogliato le pagine degli albi illustrati, improvvisandoci super eroi e principesse NON-rosa; esplorato coraggi attraverso I Quaderni di D.i.Re (Donne in rete contro la violenza) e i libri-reportage della collana Lo Scellino.

Perché c’è sempre un punto, dietro la testa, della grandezza di uno scellino, che non si riesce mai a vedere da soli

Virginia Woolf, Una stanza tutta per sé

Personalmente sono rimasta colpita dai libri di narrativa, in particolare ho letto il romanzo di Antonio Ferrara “Mia”, due volte e tutto d’un fiato, ho ammirato la delicatezza e la forza di parole e prospettive che abitano questo piccolo libro, la capacità di sottolineare segnali e la difficoltà di noi “grandi” di leggerli, non fuggirli, restituirli.
Tengo un pezzettino del coraggio di questo autore e di tutta la casa editrice da portare con me, nel desiderio di contagiare pensieri e sensibilità, perché trovare le parole, soprattutto quando sono difficili è un’arte necessaria in tutti i Luoghi in cui ci si prende cura di sé e di chi ci sta accanto.
Mi auguro e ti auguro un pensiero aperto, fuori da ogni parentesi.

You may also like

Leave a Comment

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.