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Una casa editrice “fuor di parentesi”
Oggi voglio parlarti di una casa editrice marchigiana che da tempo abita la mia libreria, ma che dal mese scorso ha colonizzato anche pensieri e comodino.
Ho conosciuto l’anima di Settenove, Monica Martinelli, qualche settimana fa, in un incontro di Nati per Leggere alla libreria Mondadori di San Benedetto del Tronto.
Il suo sorriso aperto e gli occhi pieni di luce danno subito il senso del desiderio di colmare distanze ed ostacoli, che è il motore propulsore di questa casa editrice di Cagli (PU).
Settenove è un’avventura e una scommessa gentile che lotta a viso aperto (e colorato) su temi forti.
La sua Mission riguarda la prevenzione di ogni forma di discriminazione e violenza di genere, nell’intento di arrivare prima di preconcetti e sovrastrutture (mentali e culturali) su cui andranno ad appoggiarsi e chiedere asilo il nostro modo di camminare per il mondo ed incontrare l’Altro.
Lo fa in una maniera vivace e garbata, attraverso la letteratura.
Settenove porta avanti il suo credo e le sue battaglie attraverso uno degli strumenti più potenti che abbiamo a disposizione: il libro.
Tra i diversi strumenti dell’uomo, il più stupefacente è, senza dubbio, il libro. Gli altri sono estensioni del suo corpo. Il microscopio, il telescopio, sono estensioni della sua vista; il telefono è estensione della voce; poi ci sono l’aratro e la spada, estensioni del suo braccio. Ma il libro è un’altra cosa: il libro è un’estensione della memoria e dell’immaginazione.
da J. L. Borges, Oral, Roma, Editori Riuniti, 1981, trad. it. A. Morino
Le parole danno forma e sostanza ad emozioni e vissuti, attraverso lettura e narrazione “facciamo le prove” e ci raccontiamo chi siamo e dove vogliamo andare.
Insieme a Monica abbiamo sfogliato le pagine degli albi illustrati, improvvisandoci super eroi e principesse NON-rosa; esplorato coraggi attraverso I Quaderni di D.i.Re (Donne in rete contro la violenza) e i libri-reportage della collana Lo Scellino.
Perché c’è sempre un punto, dietro la testa, della grandezza di uno scellino, che non si riesce mai a vedere da soli
Virginia Woolf, Una stanza tutta per sé