Libroterapia “a fil di voce”

by Claudia Fulvi

Un progetto di libroterapia nella disabilità psichiatrica

Ogni giovedì mattina nella stanza del dottore al piano terra si crea un cerchio un po’ speciale, fatto di pazienti dai mille colori, una psicoterapeuta col pallino dei libri e qualche familiare curioso.
Il libro è da sempre una porta d’accesso preziosa nell’entrare in contatto con gli ospiti dell’istituto residenziale in cui lavoro, ma da qualche mese è il protagonista di uno spazio accogliente e il compagno di viaggio di un piccolo gruppo di pazienti amanti delle parole.
La nostra avventura è iniziata con Novecento di Baricco, perché molti dei partecipanti sanno cosa vuol dire la paura di affrontare il mondo “fuori dalla nave”, per proseguire con L’amico ritrovato di Fred Uhlman e ritrovarsi nella forza di un’amicizia che nasce oltre la diversità. L’ultimo libro è un romanzo che ha emozionato tutti per la grazia con cui viene narrato un materno duro e dolce allo stesso tempo, sto parlando di Mia madre è un fiume di Donatella Di Pietrantonio.
A fil di voce” è un percorso che si è delineato da sé, a poco a poco, ha trovato radici nel bisogno di creare un luogo accogliente dove essere se stessi, oltre diagnosi e valutazioni, e si è nutrito del desiderio di ogni persona, che via via si è unita al gruppo, di sentirsi parte di una storia dalle ali sempre nuove.
Rientra in questo progetto una piccola ma coraggiosa biblioteca, resistente agli attacchi dei pazienti meno appassionati che si divertono a nascondere i libri o cambiar loro posto, da cui via via si sceglie il romanzo in cui ritrovarsi e rispecchiarsi.
La mia esperienza in questo viaggio peculiare fra le parole (lette da me in questo caso per sorvolare le difficoltà cognitive e psicologiche dell’incontro solitario col libro) mi porta ad osservare come il narrato condiviso possa essere un rifugio prezioso a cui affidare vissuti frammentati ed emozioni allo sbaraglio, per poterli riprendere con tutta calma a lettura finita, arricchiti di un significato nuovo, detonato da colori aggressivi e paurosi.

Questa è la parte più bella di tutta la letteratura: scoprire che i tuoi desideri sono desideri universali, che non sei solo o isolato da nessuno. Tu appartieni.
(Francis Scott Fitzgerald)

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