Il Silenzio

by Claudia Fulvi
Da qualche tempo sono un po’ in silenzio…
Mi piace pensare che sai che ci sono, anche se silenziosa
Mi piace pensare che quando tra le persone si crea una fiducia di base sappiamo scorgere granelli preziosi nei non detti, e attesa rispettosa nelle porte socchiuse.
Nella stanza di terapia il silenzio è stato, nei miei primi anni di professione, un ospite da evitare, avrei voluto sempre un taschino pieno di domande e parole nell’aria.
Per accorgermi, appena dopo, che il silenzio che riserviamo a chi abbiamo davanti è la prima mano tesa del terapeuta, il primo modo di entrare in comunicazione autentica, l’invito ad una modalità di pensare (e pensarsi) nuova.
A volte penso che sarebbe più giusto usare il plurale per lui, il silenzio è una famiglia affollata di fratelli tutti diversi.
Ci sono i silenzi pesanti, di chi sa che il rumore che arriverà subito dopo sarà assordante e disgraziato,
ne conosco di leggeri che conducono in territori coccola tutti per noi,
che dire dei silenzi tra i complici, tra le intimità, tra gli sguardi veri, tra chi si tiene in un abbraccio,
e poi i silenzi di parole che ancora non hanno forma e da quel non dire troveranno la via e il vestito per venire alla luce dell’altro e del Me…
I silenzi che sento più miei sono quelli che arrivano dopo giornate frastornanti, quando trovi un cantuccio protetto per rielaborare il tutto e far sì che emerga il creativo, è in quei momenti che scrivo, cerco libri per la libroterapia, gioco con la fotografia, ritaglio collage che ancora non ho l’ardire di incollare, impasto lievitati, fantastico futuri.
In questo ora è diverso però, sto facendo amicizia con un silenzio diverso, quello dei nuovi inizi, dei cambio-forma, del lasciare andare (ma non tutto) e dell’accogliere il verrà.
Ho quasi sempre minuziosamente costruito un mattoncino alla volta i miei futuri, conoscendo le strade e valutando le pendenze… il navigare a vista è qualcosa che entusiasma, impaurisce e silenzia, almeno per me.
E così eccomi qui a dirti che ci sono, avvoltolata in una copertina silenziosa, ma ci sono.
Appena il vento della traversata se la ruberà dalle mie spalle ti racconterò di più, ma intanto raccontami com’è per te quando arriva la famiglia affollata dei Silenzi e come sono preziosi i tuoi.

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